Scirea è uno dei soli cinque giocatori nella storia del calcio europeo ad avere vinto tutti i trofei internazionali per le società calcistiche riconosciute dalla UEFA e dalla FIFA. Scirea è anche uno dei soli nove giocatori nella storia del calcio europeo che ha vinto tutte e tre le principali competizioni UEFA, un’impresa gestita mentre giocava con la Juventus, la società italiana con cui ha passato la maggior parte della sua carriera, a parte due stagioni con Atalanta. A livello internazionale, ha giocato per la nazionale italiana per oltre un decennio, durante il quale è stato un membro indiscusso della formazione difensiva dell’Italia, mantenendo Franco Baresi fuori dalla nazionale per quattro anni, fino alla sua pensione nel 1986. Scirea è diventato un campione del mondo con la squadra vincitrice della Coppa del Mondo FIFA del 1982, che ha battuto il Brasile 3-2 in una partita decisiva del secondo turno e la Germania 3-1 in finale; ha anche rappresentato l’Italia in altri due Mondiali, finendo in quarta -place nel 1978, e UEFA Euro 1980, dove l’Italia ancora una volta ha ottenuto un quarto posto.
Scirea era un difensore moderno e di grande talento, dotato di eccellenti capacità tecniche e abilità tattiche, noto per il suo passo, l’eleganza sulla palla e la capacità innata di leggere il gioco. In contrasto con le tattiche spietate spesso impiegate da altri difensori, incluso il suo partner abbinato, Claudio Gentile, Scirea era famoso per la sua classe, il fair play e la sportività. Scirea non ha mai guadagnato un cartellino rosso nella sua carriera. Era anche noto per la sua leadership, prestando servizio come capitano della Juventus e della nazionale italiana.
Ex centrocampista, ha ricoperto il ruolo di spazzino, o libero, per la maggior parte della sua carriera, e ha contribuito allo sviluppo della posizione, grazie alla sua visione, alla calma e alla capacità di passaggio. Quindi, oltre ad aiutare la sua squadra in modo difensivo, Scirea si distacca dalla linea difensiva e contribuisce al potenziale offensivo della sua squadra, spesso essendo coinvolto nell’accumulo di goal, e talvolta persino nel segnare se stesso. Nell’ultima parte della sua carriera, quando ha perso il ritmo, Scirea ha giocato un ruolo più difensivo come difensore centrale. Era sposato con Mariella Cavanna; insieme hanno avuto un figlio, Riccardo. Mariella è diventata un politico dopo la morte di suo marito.

LA CARRIERA
Scirea ha fatto il suo debutto in Serie A per l’Atalanta contro il Cagliari il 24 settembre 1972. Rimase con l’Atalanta per due stagioni, prima di trasferirsi alla Juventus, con il quale sarebbe rimasto fino alla fine della sua carriera. In tutto ha fatto 397 presenze in serie A, segnando 24 gol. Scirea ha visto un grande successo con la Juventus, giocando al fianco di Antonio Cabrini, e con l’incisivo Claudio Gentile, oltre al portiere Dino Zoff. Ha gestito l’impressionante impresa di vincere tutti i club e le competizioni UEFA durante il suo tempo al club (7 titoli di serie A, 2 coppe italiane, 1 Coppa UEFA, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa europea, 1 Supercoppa UEFA e 1 Coppa Intercontinentale). Si è ritirato dal club calcistico alla fine della stagione 1987-88. Ha assunto il ruolo di scout alla Juventus, in seguito come allenatore.
Scirea ha debuttato con la nazionale italiana il 30 dicembre 1975, contro la Grecia. Divenne immediatamente un pilastro insostituibile della squadra gestita da Enzo Bearzot, e giocò in tre coppe del mondo, e un campionato europeo in patria nel 1980, dove l’Italia finì al quarto posto dopo aver raggiunto la semifinale, e Scirea fu parte nominata della squadra del torneo. Scirea, insieme ai compagni di squadra Antonio Cabrini e Claudio Gentile, Giuseppe Bergomi e Franco Baresi e il portiere Dino Zoff, hanno costituito la spina dorsale difensiva forse la parte italiana più forte del dopoguerra visto che gli Azzurri dominavano il calcio internazionale e del club alla fine degli anni ’70 all’inizio degli anni ’80. Scirea ha impressionato nella Coppa del Mondo del 1978 dove l’Italia ha chiuso al quarto posto. Alla Coppa del Mondo del 1982, dopo una partenza tranquilla nella fase a gironi del primo turno, l’Italia ha battuto l’Argentina e poi il Brasile nel secondo turno, superando successivamente la Polonia per 2-0 nella semifinale. Una vittoria per 3-1 sulla Germania Ovest nel finale ha permesso a Scirea un posto duraturo nella storia della Coppa del Mondo. Per la Coppa del Mondo del 1986, tuttavia, la squadra era in fase di transizione e andò in Francia nel secondo turno. Questa sarebbe stata l’ultima partita di Scirea per l’Italia, avendo vinto 78 presenze e segnato 2 gol.
Nell’estate del 1989 Scirea visitò la Polonia come osservatore per assistere a Górnik Zabrze, contro il quale la Juventus avrebbe giocato in Coppa UEFA. Il 3 settembre 1989 un’auto che lo trasportava si scontrò frontalmente con un camion vicino a Babsk. L’auto trasportava quattro taniche di benzina nel bagagliaio (una pratica comune in Polonia a quell’epoca a causa di frequenti carenze di gas), che esplose al momento dell’impatto, uccidendo Scirea e due dei tre altri passeggeri.
Grazie alla sua abilità difensiva e alla sua sportività, il nome Scirea si è affezionato a vari tornei giovanili e premi fair-play come modello per la sportività e l’eccellenza sportiva, tra cui il Premio Nazionale Carriera Esemplare “Gaetano Scirea”, che viene assegnato ad un leggendario Il calciatore della Serie A per la carriera, il talento e la personalità. Nel 2005, l’ex allenatore della nazionale italiana Enzo Bearzot ha proposto il ritiro della maglia numero sei di quella squadra nazionale e della Juventus in riconoscimento della carriera di Scirea. Lo stand sud della Juventus nello stadio della Juventus Stadium, così come quello dell’ex Stadio delle Alpi, è conosciuto come la Curva Scirea ed è occupato dalla Juventus Ultras.