Adolfo Dybala era il padre di Paulo Dybala, calciatore argentino della Juventus e della Nazionale albiceleste. Ha rappresentato una figura davvero importante per Paulo Dybala che ha dovuto imparare a crescere da solo dopo la sua tragica scomparsa avvenuta quando aveva solo 15 anni. Per il piccolo Paulo la morte di Adolfo fu un colpo molto duro e recentemente è stato proprio il calciatore bianconero a ricordare suo padre.
Paulo Dybala ha detto di aver perso suo padre Adolfo per colpa di un tumore, un male incurabile che gli aveva impedito di recarsi al campo di allenamento a vederlo, cosa che faceva sempre quando era in buona salute. Pochi sanno che il 15enne Paulo fu a un passo dal mollare la carriera da calciatore. Fu proprio per onorarne la memoria che Paulo trovò la forza di giocare, non a caso è proprio alla memoria di Adolfo che dedica tutti i suoi gol fatti.
Adolfo Dybala fu un calciatore, giocò come centrocampista nel
Club Atlético y Biblioteca Newell’s Old Boys ed era soprannominato “El Chancho” da parte dei suoi compagni di squadra. Adolfo Dybala fuori dal campo fu una ottima persona che si segnalò sempre per educazione e rispetto nei confronti di tutti. Adolfo comunque non riuscì mai ad arrivare in Primera Division e si accontentò di gestire una ricevitoria in via Hipòlito Yrigoyen, nei pressi del terminal dei bus di Laguna Larga. A volte gli scherzi del destino sono davvero strani dato che tale ricevitoria si chiamava “La Favorita”, guardacaso come lo stadio di Palermo che avrebbe visto l’esordio in Europa di Paulo Dybala.
Dopo la morte di Adolfo avvenuta nel settembre 2006 a causa di un tumore al pancreas, Paulo decise di mollare il calcio e di tornare a Laguna Larga per aiutare la madre con la ricevitoria. La famiglia però lo obbligò a continuare a giocare e fu così che intraprese il percorso che lo portò a diventare un calciatore professionista.