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Chinesinho, la biografia

Sidney Colônia Cunha, celebre con il soprannome di Chinesinho o Cinesinho, è stato un illustre calciatore e allenatore brasiliano. Nato il 1º gennaio 1935 a Rio Grande, ha lasciato un segno indelebile nel mondo del calcio con il suo talento e la sua abilità come mezzala. La sua carriera è stata ricca di successi e traguardi, rendendolo una figura di spicco nel panorama sportivo. Purtroppo, Chinesinho ci ha lasciati il 16 aprile 2011 nella sua città natale di Rio Grande.

Carriera in Brasile

Chinesinho ha giocato in vari club brasiliani, tra cui il Renner, l’Internacional e il Palmeiras. Durante questo periodo vestì per 17 volte la maglia della nazionale brasiliana, segnando 7 gol.

Nel 1955 ha fatto il suo debutto nell’International di Porto Alegre, insieme a Larry e Bodinho, vincendo il Campionato Gaúcho nello stesso anno, dopo averlo già vinto l’anno precedente con il Renner. Nel 1956 fece parte della rosa del Brasile ai Giochi Panamericani di Città del Messico, dove ha contribuito alla vittoria del torneo con Cinesinho, segnando quattro gol (tre dei quali nella vittoria per 7-1 contro la Costa Rica e uno contro gli acerrimi rivali dell’Argentina).

Tre anni dopo, nel 1958, insieme a Valdir e Andrade, è stato trasferito al Palmeiras, con cui nel 1959 ha vinto il campionato Paulista, affrontando il Santos di Pelé in una finale che si è decisa dopo tre partite, l’ultima delle quali si è disputata allo stadio Pacaembu di San Paolo. Nel 1960 ha conquistato la Taça Brasil con il suo club.

Durante il suo periodo al Palmeiras, ha segnato complessivamente 55 gol. Negli stessi anni, ha partecipato al Campeonato Sudamericano del 1959 in Argentina, ma per il successivo campionato mondiale del 1962 in Cile è stato preferito Mengálvio.

Modena e Catania

Nel 1962, Cinesinho si trasferì in Italia e si unì al Modena, una squadra appena promossa in Serie A. Riguardo al suo trasferimento, Arnaldo Tirone, presidente del Palmeiras, ricordò che “con i soldi ottenuti dalla vendita di Cinesinho, il Palmeiras acquistò 15 giocatori, formando così la prima academia, una grande squadra”.

Alla fine della sua prima stagione in Italia, nonostante alcuni infortuni, contribuì in modo significativo alla salvezza del Modena, segnando 3 gol in 20 partite (di cui il primo contro il Genoa nella prima partita casalinga disputata allo stadio Alberto Braglia). Nel 1963 si trasferì al Catania, dove rimase per due anni, disputando 59 partite e segnando 5 gol. Durante il suo periodo al Catania, partecipò anche alla finale della Coppa delle Alpi del 1964, persa contro il Genoa allo stadio Wankdorf di Berna.

Chinesinho alla Juve

Nell’estate del 1965, Cinesinho si trasferì alla Juventus, prendendo il posto di Omar Sívori sia nel ruolo che nel numero di maglia. Al suo debutto con la squadra bianconera, vinse immediatamente la Coppa Italia 1964-1965, giocando la finale il 29 agosto contro la Grande Inter allo stadio Olimpico di Roma. All’interno della formazione guidata dal tecnico paraguaiano Heriberto Herrera, Cinesinho divenne un punto di riferimento nel centrocampo grazie alle sue abilità nel palleggio, nella tecnica e nei lanci, contribuendo al successo della Juventus come campione d’Italia nella stagione 1966-1967. Durante i suoi tre campionati a Torino, Cinesinho segnò 8 gol in 85 partite.

Fine carriera

Successivamente, nell’estate del 1968, Cinesinho fu trasferito al L.R. Vicenza, dove vive una sorta di rinascita e mostra un secondo slancio nella sua carriera calcistica, segnando 10 gol in 90 partite con la maglia biancorossa. Durante questo periodo, fece anche il suo esordio nella NASL (North American Soccer League) con la squadra dei New York Cosmos.

Una volta terminata la sua carriera da giocatore, Cinesinho intraprese la carriera di allenatore. Iniziò a ricoprire ruoli tecnici nella squadra del Vicenza, tra cui quello di vice allenatore, e successivamente ebbe l’opportunità di allenare la prima squadra. Successivamente, allenò il Foggia e il Forlì, dove sfiorò la promozione in Serie B nella stagione 1979-1980. Nel 1985 tornò ad allenare il Palmeiras, guidando la squadra per 14 partite e ottenendo 5 vittorie, 6 pareggi e 3 sconfitte.

Nel 1995, allenando la squadra giovanile dei “Giovanissimi” del Modena, ebbe tra i suoi ragazzi un giovane e promettente Luca Toni.

 

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