Vincenzo Iaquinta, ex calciatore professionista e leggenda italiana, ha fatto la storia del calcio italiano grazie alla sua carriera di successo. Ma chi è realmente l’uomo dietro quelle maglie da attaccante che hanno fatto sognare milioni di tifosi?
Vita e carriera
Nato a Cutro, in Calabria, Iaquinta è cresciuto in Emilia-Romagna e ha iniziato la sua carriera da calciatore giocando nelle divisioni inferiori per il Reggiolo. Successivamente, si è trasferito al Padova, dove ha giocato accanto alla leggenda del calcio italiano, Alessandro Del Piero. Ma la sua permanenza a Padova è stata di breve durata e dopo soli 6 mesi è stato venduto al club di Serie C1, Castel di Sangro Calcio. È stato con il Castel di Sangro che Iaquinta ha avuto la possibilità di dimostrare il suo valore, diventando parte integrante della formazione titolare e segnando otto gol in 52 apparizioni. Dopo diverse prestazioni impressionanti, l’Udinese ha notato il suo talento e lo ha ingaggiato nella Serie A. Da qui in poi, è iniziata la sua carriera di successo
Iaquinta all’Udinese
Nel giugno del 2000, Vincenzo Iaquinta andò all’Udinese e durante la sua prima annata con la squadra, Iaquinta ha fatto il suo esordio in 16 partite realizzando 2 reti. La stagione successiva, ha giocato 26 partite segnando 3 gol, poi è entrato a far parte della formazione principale durante il suo terzo anno. Ha realizzato 8 gol in 28 partite e nella stagione 2002-03, l’Udinese ha concluso al sesto posto e si è qualificata per la Coppa UEFA. Nel corso della stagione 2003-2004, Iaquinta ha disputato 32 partite mettendo a segno 11 gol, quando la squadra ha ottenuto la qualificazione alla Coppa UEFA per la seconda volta, questa volta al settimo posto.
Nella successiva stagione 2004-05, ha preso parte a 39 partite e ha segnato 15 gol, mentre l’Udinese si è piazzata al quarto posto in Serie A, garantendosi la vittoria alla Champions League. Durante la stagione successiva, Iaquinta ha partecipato a 34 partite realizzando 17 gol, tra cui un hattrick nella sua prima partita nella fase a gironi della Champions League contro il Panathinaikos. Pur non accettando di rinnovare il contratto alla fine della stagione, ha accettato i termini ulteriori per 3 anni il 30 settembre. Durante la sua ultima annata nel 2006-07, ha messo a segno 14 gol per il club in 30 partite, formando un’ottima partnership con Antonio Di Natale. Dopo un’ottima serie di stagioni con l’Udinese, è stato acquistato dalla Juventus.

Cessione alla Juventus di Vincenzo Iaquinta
Nel 2007, Vincenzo Iaquinta ha firmato un accordo con la Juventus, una delle squadre di calcio più prestigiose al mondo. Con la maglia bianconera ha giocato sette stagioni, rappresentando il club nella UEFA Champions League. Sebbene abbia avuto un breve periodo di prestito al Cesena, è tornato alla Juventus la stagione seguente e ha vinto il titolo di campione, anche se non ha fatto apparizioni a causa di un infortunio.
Il 19 giugno 2007 la Juventus ha acquistato Vincenzo Iaquinta con un contratto quinquennale per una cifra di €11.3 milioni (contanti più Michele Paolucci), diventando così il primo acquisto della nuova stagione della squadra torinese. L’Udinese ha acquistato Fabio Quagliarella dal Sampdoria il 21 giugno. Il 22 giugno, invece, la Sampdoria ha acquistato Andrea Caracciolo dal Palermo, mentre quest’ultimo ha acquistato Fabrizio Miccoli dalla Juventus il 5 luglio.
Durante la stagione 2007-08, Iaquinta ha fatto solo poche partenze per la Juventus, venendo utilizzato come riserva dei suoi compagni d’attacco più esperti Alessandro Del Piero e David Trezeguet, che hanno segnato insieme 41 gol nella sola Serie A. Tuttavia, ha comunque disputato 29 partite segnando 9 gol spesso cruciali, come il suo gol decisivo contro il Napoli nell’aprile del 2008. Sembrava che potesse essere in esubero dopo l’acquisto dell’attaccante brasiliano Amauri, ma non sono emerse voci su un suo possibile trasferimento dalla Juventus. Iaquinta è rimasto nella squadra per la stagione 2008-09 e ha firmato un nuovo contratto quadriennale alla fine della stagione.
Iaquinta ha iniziato come quarto attaccante, ma ha disputato una serie di partite particolarmente impressionanti quando sia Amauri che Trezeguet erano infortunati, guadagnandosi un posto regolare sotto la guida di Claudio Ranieri. In particolare, ha segnato il primo gol contro il Chelsea nel secondo turno delle eliminazioni dirette della UEFA Champions League, che era anche il 600° gol della Juventus nella competizione europea.
L’addio alla Juve
Dopo quel momento, Iaquinta ha continuato a giocare regolarmente in Serie A, aiutato dalla rottura del rapporto tra Trezeguet e il tecnico Claudio Ranieri. Nella sua seconda stagione in Piemonte, l’attaccante ha disputato 38 partite segnando 16 gol. Dopo il licenziamento di Ranieri e l’arrivo di Ciro Ferrara per la stagione 2009-10, Iaquinta è diventato un titolare indiscusso. Nella stagione 2010-11, la Juventus ha rinnovato la sua rosa vendendo Trezeguet ma acquistando anche Quagliarella. In quella stagione Iaquinta ha disputato solo 8 partite da titolare (7 nella prima metà della stagione).
Nonostante l’infortunio di Quagliarella a metà stagione, l’arrivo di Alessandro Matri ha fatto di Iaquinta una riserva nella seconda metà della stagione. Con il nuovo allenatore Antonio Conte nel 2011, Iaquinta, Amauri e Luca Toni non hanno giocato nemmeno un minuto e Iaquinta è stato il terzo a lasciare Torino il 31 gennaio. Iaquinta si è ritirato dal calcio nel 2013, lasciando un pezzo di storia del calcio italiano alle sue spalle.
La Coppa del Mondo 2006
Ma la carriera di Iaquinta non si è limitata solo alle squadre di club. Ha anche rappresentato la nazionale di calcio italiana in 40 partite tra il 2005 e il 2010, segnando sei gol e contribuendo alla storica vittoria della Coppa del Mondo FIFA del 2006, e alla squadra italiana per l’edizione del torneo del 2010, segnando un gol in entrambe le occasioni. Ha anche preso parte alla Confederations Cup FIFA del 2009 con l’Italia. Vincenzo Iaquinta resterà per sempre un’icona del calcio italiano, grazie alla sua carriera di successo e alle emozioni che ha regalato ai suoi tifosi. Una storia di passione, dedizione e talento che resta scritta nella storia del calcio italiano.