Cesare Prandelli è un ex giocatore di calcio italiano che ha servito come centrocampista. Nato a Orzinuovi il 19 agosto 1957, ha giocato in tre squadre: Cremonese, Atalanta e Juventus. Durante il suo tempo alla Juventus, ha vinto tre scudetti, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa UEFA. Dopo la sua carriera da giocatore, è diventato allenatore e ha guidato la Fiorentina per cinque stagioni dalla stagione 2005-2006 al 2010. Nel 2010, è stato nominato commissario tecnico della Nazionale italiana e ha portato la squadra a diventare finalisti al Campionato europeo di calcio 2012 e a raggiungere il terzo posto alla Confederations Cup 2013.
La biografia
Nato nella città di Orzinuovi, nella provincia di Brescia, Claudio Prandelli, oggi meglio noto come Cesare Prandelli, fu registrato all’anagrafe con il nome completo di Claudio Cesare. Alla sua nascita, i suoi genitori decisero di chiamarlo Cesare come il nonno, ma il padre preferì Claudio e lo registrò come primo nome senza informare la famiglia.
Questa ambiguità fu rivelata a Prandelli solo quando aveva sei anni e iniziò la scuola. Nel corso della sua carriera sportiva, Prandelli è stato conosciuto con il nome di Claudio come calciatore, come è evidenziato dalle figurine Calciatori Panini. Come allenatore, ha utilizzato per un po’ il nome completo Claudio Cesare e successivamente solo Cesare.
Nel 1982, Cesare Prandelli convola a nozze con Manuela Caffi e insieme danno alla luce Niccolò, che diventerà un preparatore atletico, e Carolina, nata nel 1987. Il 26 novembre del 2007, dopo una lunga battaglia contro la malattia, Prandelli perde la moglie Manuela. Nel 2010, il famoso allenatore rivelò la propria relazione con Novella Benini, ex compagna di Chicco Testa, famoso imprenditore. L’anno seguente, Prandelli diventa nonno.

Carriera da calciatore
Cesare Prandelli, un ex centrocampista difensivo dal tiro straordinario, ha fatto il suo debutto nel calcio professionistico nel 1974 con la Cremonese, che all’epoca militava in Serie C, ma con il tempo ha guadagnato un posto nella Serie B. Nonostante fosse il futuro della squadra, il club non è riuscito a salire in Serie A, il che ha portato Prandelli a trasferirsi all’Atalanta nella massima divisione.
Prandelli alla Juve
Cesare Prandelli ha deciso di trasferirsi al prestigioso club Juventus, dove ha potuto riunirsi con Cabrini. Egli ha avuto modo di osservare come questo club abbia visto alternarsi grandi nomi in centrocampo, come Michel Platini, Marco Tardelli e Massimo Bonini, tanto che egli ha dovuto accontentarsi di un ruolo di riserva.
Nonostante ciò, ha vinto tre scudetti e diversi trofei. Nel 1985, la Juventus ha trionfato nella storica finale contro Liverpool nello Stadio Heysel di Bruxelles, nonostante le pesanti rivolte che hanno causato la morte di molti tifosi.
Tra il 1979 e il 1985, con la maglia della Juventus, Cesare Prandelli ha conquisto ben tre titoli di Campione d’Italia, una Coppa Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa UEFA.
Atalanta
Dopo sei stagioni alla Juventus, Prandelli ha fatto ritorno all’Atalanta. Nel 1987, il club ha perso la finale del Coppa Italia contro il Napoli di Diego Maradona. L’anno seguente, l’Atalanta è stata eliminata in semifinale della Coppa delle Coppe dal KV Mechelen. Nel 1988, gli italiani sono ritornati in Serie A, e due anni dopo Prandelli ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato.
Carriera da allenatore
Cesare Prandelli inizia la sua carriera da allenatore nella squadra degli Allievi dell’Atalanta, vincendo lo scudetto di categoria. Successivamente, passa alla Primavera, vincendo il campionato e il Torneo di Viareggio. Dopo una breve parentesi sulla panchina della prima squadra bergamasca, si trasferisce al Lecce, ma si dimette dopo 18 partite. Ottiene i primi risultati di rilievo con l’Hellas Verona, vincendo il campionato di Serie B e successivamente chiudendo al 9º posto in Serie A.
Passa poi al Venezia, ottenendo la promozione in Serie A. Alla guida del Parma, arriva al quinto posto in Serie A in due occasioni. Dopo una breve parentesi alla Roma, diventa allenatore della Fiorentina, guadagnando la qualificazione in Champions League e raggiungendo la semifinale di Coppa UEFA. Nella stagione successiva, guadagna la qualificazione in Champions League dopo un inizio difficile e viene eliminato agli ottavi di finale. A fine stagione, lascia la Fiorentina e diventa CT dell’Italia.
Ct dell’Italia
30 maggio 2010 la FIGC annuncia Cesare Prandelli come nuovo CT della Nazionale italiana, in sostituzione di Marcello Lippi. Prandelli presenta un codice etico per i calciatori che si rendono protagonisti di azioni aggressive e/o antisportive. La Nazionale si qualifica al campionato europeo 2012, raggiungendo la finale con la Spagna, persa per 4-0. Prandelli viene omaggiato dal presidente della Repubblica. All’esordio alle qualificazioni per il campionato del mondo 2014, l’Italia batte l’Inghilterra e batte il record di passaggi riusciti in un Mondiale. La Nazionale non supera il primo turno e, dopo l’eliminazione, Prandelli annuncia le dimissioni irrevocabili. Viene sostituito da Antonio Conte.
Galatasaray
Prandelli è stato ingaggiato dal Galatasaray per la stagione 2014-2015, ma la sua esperienza in Turchia è stata breve e poco fortunata. La squadra ha fornito una delle peggiori prestazioni della sua storia in Champions League, raccogliendo solo 1 punto in 5 partite disputate. Prandelli è stato esonerato dopo la sconfitta in trasferta con l’Anderlecht nella fase a gironi di Champions League, che ha eliminato il Galatasaray da qualunque competizione europea. Al termine dell’incontro, i tifosi hanno chiesto le dimissioni del tecnico italiano. In questa breve esperienza turca, Prandelli ha collezionato 6 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte in 16 partite. Ha rescisso il contratto col club turco il 8 giugno 2015.
Fine carriera
Dopo due anni di inattività, il 28 settembre 2016 Prandelli firma un contratto biennale con il Valencia, che si trova al 14º posto nella Liga spagnola. Tuttavia, il 30 dicembre seguente si dimette a causa di divergenze di mercato che non erano ancora state risolte. Nonostante abbia debuttato con una vittoria a Gijon, Prandelli lascia il Valencia al 17º posto dopo aver conquistato solo 6 punti su 24.
Il 25 maggio 2017 viene ufficializzato il suo ingaggio come allenatore dell’Al-Nasr del Emirati Arabi Uniti per la stagione 2017-2018. Tuttavia, dopo l’eliminazione dalla Coppa del Presidente degli Emirati Arabi Uniti, viene esonerato il 19 gennaio 2018. Alla fine della sua avventura, la squadra era al terzo posto in campionato con 5 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte.
Il 7 dicembre 2018 sostituisce Ivan Jurić come allenatore del Genoa. Nonostante la vittoria contro la Juventus alla 28ª giornata, non riesce a salvare la stagione del Genoa. La squadra arriva alla salvezza solo all’ultima giornata grazie al pareggio con la Fiorentina e alla sconfitta dell’Empoli con l’Inter. Alla fine della stagione, Prandelli non viene confermato e il 20 giugno rescinde il contratto.
Il 9 novembre 2020, dopo dieci anni, Prandelli fa ritorno sulla panchina della Fiorentina, al posto di Giuseppe Iachini. Tuttavia, dopo 6 vittorie, 6 pareggi e 11 sconfitte in 23 partite, rassegna le dimissioni il 23 marzo 2021 per motivi personali. In una lettera pubblicata sui canali social del club viola, Prandelli asserisce di poter chiudere definitivamente la sua carriera da allenatore.