Oleksandr Zavarov, nato il 26 aprile 1961 a Vorošilovgrad, è un ex calciatore sovietico e ucraino che ha ricoperto il ruolo di centrocampista o attaccante. Oltre alla sua carriera da giocatore, è attualmente un allenatore di calcio.
Vita privata
Soprannominato Sacha, Oleksandr Zavarov è un ex calciatore ucraino, sposato con Olga e padre di due figli, tra cui Oleksandr, nato nel 1982. Oltre al calcio, Zavarov ha interesse per gli scacchi e la lettura. Cresciuto in una famiglia di operai, ha due fratelli, uno operaio e l’altro autista di autobus. È un devoto cristiano ortodosso e ha una formazione in educazione fisica. Quando si trasferì a Torino, andò ad abitare nella casa precedentemente di Ian Rush, calciatore della Juventus trasferitosi al Liverpool.
Sebbene avesse imparato l’inglese, nel corso degli anni lo ha in gran parte dimenticato. Nonostante abbia giocato in Italia per un paio d’anni, non ha mai fatto uno sforzo per imparare l’italiano, affidandosi a un interprete per tradurre per lui. Zavarov, che si sentiva un po’ fuori posto, non è mai riuscito a uscire dalla mentalità del calcio e dello stile di vita sovietico. Durante la sua seconda stagione a Torino, la Juventus ha acquistato il connazionale Sjarhej Alejnikaŭ per facilitare l’adattamento di Zavarov. Inizialmente i due sono diventati amici, ma dopo poche settimane Alejnikaŭ si è allontanato anche dal compagno di squadra di origini bielorusse.
Dinamo Kiev
Dopo il suo debutto nello Zorja, nella massima divisione del campionato sovietico, Oleksandr Anatolijovyč Zavarov si trasferisce al Rostov, ma poi torna al suo primo club nel 1982, giocando nella seconda divisione dell’URSS.
Nel 1983 viene acquistato dalla Dinamo Kiev, con la quale vince sei titoli nazionali in cinque anni, tra cui due campionati sovietici consecutivi e la Coppa delle Coppe nel 1986. Durante quest’ultima competizione, si distingue come capocannoniere e segna un gol nella finale contro l’Atlético Madrid (3-0). Grazie a queste brillanti prestazioni, nel 1986 viene eletto Calciatore Sovietico dell’Anno e Calciatore Ucraino dell’Anno.
Dopo aver giocato e segnato anche ai Mondiali in Messico, viene nominato sesto nella classifica del Pallone d’Oro del 1986. In seguito, il vincitore del Pallone d’Oro di quell’anno e compagno di squadra Ihor Bjelanov dichiara che Zavarov meritava di vincere il premio al suo posto, poiché gli aveva fornito molti assist. In un sondaggio condotto dai giornalisti sovietici nel gennaio 1987, Zavarov viene considerato superiore a Bjelanov.
Oleksandr Zavarov alla Juventus
Nell’estate del 1988, è necessario negoziare con la Dinamo Kiev e il Ministero dello Sport per portare Oleksandr Zavarov in Italia, poiché i calciatori sovietici sono stipendiati dallo Stato. Dopo il suo arrivo in Italia, Zavarov annuncia in una conferenza stampa di essere stato acquistato dalla Juventus, anticipando la società e l’allenatore Zoff. L’acquisto viene ufficializzato una settimana dopo, con un costo di 7 miliardi di lire. Zavarov firma un contratto triennale diventando il primo calciatore sovietico a giocare nel campionato italiano. La Fiat viene coinvolta nell’affare. Lo stipendio di Zavarov, specificato nel contratto, viene pagato al governo sovietico, che a sua volta gli assegna uno stipendio mensile di 1,2 milioni di lire. Durante la sua permanenza alla Juventus, gli viene fornita una Fiat Tipo.
Zavarov arriva in Italia senza molta attenzione durante un periodo difficile per la Juventus, che cerca un degno erede di Michel Platini. All’arrivo, Oleksandr Zavarov si dichiara inizialmente meno abile di Platini, ma successivamente cambia idea e afferma di essere anche migliore del francese. Tuttavia, le sue prestazioni sul campo dimostrano il contrario. A causa del suo passato nella Dinamo, Zavarov viene soprannominato “Alessandrino di Kiev” o “l’uomo di Kiev” e viene anche chiamato “lo Zar di Luhansk”. Nonostante un inizio difficile, Zavarov viene accolto calorosamente dai tifosi. Nel suo primo match in casa, segna un’autorete che porta alla sconfitta della Juventus contro l’Ascoli. Tuttavia, si riprende rapidamente e segna una doppietta nella partita successiva contro il Brescia. A fine stagione, viene considerato uno dei migliori stranieri del campionato italiano insieme a Lothar Matthäus.
Alti e bassi in bianconero
Nella seconda parte della stagione, Zavarov viene schierato in diverse posizioni, ma non riesce a mostrare buone prestazioni, ad eccezione di una partita contro il Pescara. Nel corso della stagione, inizia a mostrare difficoltà ad adattarsi al calcio e allo stile di vita italiano, e le sue prestazioni iniziano a declinare. A fine stagione, la dirigenza juventina considera la sua stagione fallimentare e cerca di piazzarlo in prestito all’Hellas Verona o al Bologna. Nonostante ciò, Zavarov rimane alla Juventus per un’altra stagione e viene affiancato dal compagno di squadra Aleinikov.
Durante la sua seconda stagione, decide di cedere la maglia numero dieci a Marocchi e prende la numero nove. Nonostante alcune buone prestazioni, subisce alti e bassi e a fine stagione viene considerato un flop e uno dei peggiori acquisti nella storia della Juventus. Durante il suo periodo alla Juventus, Zavarov segna 13 gol in 76 partite tra campionato e coppe.
Nancy
Nel 1990, Zavarov viene ceduto al Nancy, una squadra francese associata a Michel Platini, il cui ruolo Zavarov avrebbe dovuto prendere il posto in futuro. Questo trasferimento è reso possibile grazie all’intervento di Platini stesso, il quale ha un parente, Aldo Platini, che è un dirigente del club. Zavarov gioca nel Nancy fino alla metà degli anni ’90, ottenendo risultati accettabili, ma comunque migliori rispetto al suo periodo in Italia. Successivamente, si trasferisce al Saint-Dizier, una squadra nella quinta divisione francese, e indossa la loro maglia fino al 1998, quando decide di intraprendere la carriera da allenatore.
Carriera da allenatore di Oleksandr Zavarov
Dopo la fine della sua carriera da calciatore, Zavarov ha tentato di diventare imprenditore senza ottenere grandi successi. Di conseguenza, ha deciso di ritornare al calcio come allenatore. Ha iniziato come allenatore-giocatore in una squadra di quinta divisione francese. Successivamente, nel agosto del 2003, è stato invitato dal presidente Igor Belanov, compatriota e vincitore del Pallone d’oro nel 1986, ad unirsi al Wil, una squadra svizzera appena acquisita che si trovava in una posizione di bassa classifica nella massima divisione svizzera. Tuttavia, Oleksandr Zavarov non aveva la licenza di allenatore e gli fu concesso un permesso temporaneo dalla federazione calcistica svizzera fino al dicembre 2003. Dopo la scadenza del permesso, nel 2004, Zavarov è rimasto al Wil come direttore sportivo, lasciando il ruolo di allenatore a Joachim Müller.
In seguito, ha allenato la squadra kazaka dell’Astana, le squadre giovanili dell’FK Mosca e le squadre giovanili del Nancy, facendo anche un lavoro in un ristorante vicino a Nancy. Nel gennaio del 2005, è stato ufficialmente nominato allenatore del Metalist. Nella stagione successiva, si è trasferito all’Arsenal Kiev, ottenendo la salvezza nella sua prima stagione. Nel 2010, dopo aver subito otto sconfitte nelle prime dieci partite, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico.