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Massimo Briaschi, la biografia

Nato il 12 maggio 1958 a Lugo di Vicenza, Massimo Briaschi è un ex calciatore italiano che ha ricoperto i ruoli di attaccante e centrocampista. Attualmente, si occupa di rappresentare sportivi come procuratore. Mancino innato, fu utilizzato con successo come un tradizionale centravanti, posizionato al cuore dell’offensiva, sia come seconda punta che come ala. Questo giocatore dotato di un notevole spirito di abnegazione è ricordato come un attaccante estremamente completo, caratterizzato da rapidità e opportunismo nell’area di rigore, e dotato di grande precisione nel tiro.

Vicenza

Iniziò la sua carriera professionistica nelle giovanili del L.R. Vicenza, debuttando nella stagione 1975-1976, in Serie B, e partecipando a 4 partite nelle due successive stagioni. Nella stagione 1977-1978, fece parte della squadra di riserva del cosiddetto Real Vicenza, guidato da Paolo Rossi e Gibì Fabbri, che raggiunse il secondo posto in Serie A, il miglior risultato mai ottenuto da una squadra appena promossa nel massimo campionato italiano.

Nel successivo anno, ebbe maggiori opportunità di giocare nella squadra di Vicenza, guadagnandosi il soprannome di Nuovo Rossi. Inoltre, segnò il suo primo gol in una competizione internazionale, nella Coppa UEFA, contro i cecoslovacchi del Dukla Praga. Questo gol rappresentò anche la prima rete segnata da lui e dalla squadra del Lanerossi in competizioni continentali.

Dopo una stagione come riserva in prestito al Cagliari, nel 1980-1981 tornò a Vicenza, dove segnò 11 gol in Serie B, tuttavia senza riuscire ad evitare la retrocessione della squadra in Serie C1 al termine della stagione.

Genoa

Nella stagione successiva, dopo poche partite con la squadra veneta, si trasferì nuovamente in Serie A, questa volta al Genoa, con cui segnò 8 gol nel campionato 1981-1982.

Continuò a giocare per altre due stagioni in Liguria, totalizzando complessivamente 29 gol, di cui 12 nella stagione 1983-1984 che si concluse con la retrocessione in Serie B. Inoltre, il 15 maggio 1983, segnò l’ultimo gol subito nel campionato italiano dal leggendario portiere Dino Zoff, durante una partita contro la Juventus.

Juventus

Il suo impressionante rendimento in zona gol a Genova catturò l’attenzione della Juventus di Giovanni Trapattoni, che lo acquisì nell’estate del 1984 per farlo affiancare in attacco all’ex compagno di squadra a Vicenza, Paolo Rossi. A Torino, non si fece intimorire dall’ambiente di una grande squadra, segnando una tripletta al suo esordio in bianconero contro il Palermo nella partita casalinga di Coppa Italia del 22 agosto.

Impiegato come seconda punta, nella stagione 1984-1985 replicò le 12 reti della stagione precedente a Genova, contribuendo attivamente alla vittoria della Supercoppa UEFA e della Coppa dei Campioni. In particolare, fornì gli assist a Zbigniew Boniek per la doppietta del polacco contro il Liverpool nella Supercoppa UEFA e segnò gol contro il Grasshoppers svizzero, lo Sparta Praga cecoslovacco e il Bordeaux francese nella semifinale di andata della Coppa dei Campioni.

Tuttavia, il 24 aprile 1985, durante la partita di ritorno contro il Bordeaux, subì una lesione al legamento crociato e alla capsula articolare a causa di un contrasto a centrocampo. Questo infortunio gli “tagliò le gambe” e gli impedì di continuare a essere uno dei titolari fissi della Juventus. Nonostante l’infortunio, scese in campo dal primo minuto nella finale di Coppa dei Campioni a Bruxelles contro il Liverpool, facendo sette-otto infiltrazioni per poter giocare, prima di sottoporsi a un intervento chirurgico inevitabile a Saint-Étienne.

Infortunio e ritorno al Genoa

Nella stagione successiva, nel dicembre 1985, Massimo Briaschi subentrò durante la partita vittoriosa della Coppa Intercontinentale contro gli argentini dell’Argentinos Juniors a Tokyo. Alla fine del campionato 1985-1986, conquistò l’unico titolo italiano della sua carriera con la maglia della Juventus, contribuendo con un’assistenza decisiva per il gol-scudetto di Michael Laudrup nella vittoria interna contro il Milan, a una sola giornata dalla fine del campionato. Tuttavia, a causa dei postumi dell’infortunio e degli arrivi di Laudrup e Aldo Serena in Piemonte, trovò sempre più spesso il posto in panchina. Alla fine del suo terzo anno a Torino, rendendosi conto di non avere più spazio da titolare e avendo perso il sostegno dei tifosi bianconeri, decise di fare ritorno al Genoa.

Fine carriera di Massimo Briaschi

Dopo aver trascorso due stagioni in Serie B con la squadra rossoblù, nella seconda delle quali contribuì al ritorno del Genoa nella massima divisione del calcio italiano, nel dicembre 1989 si trasferì al Prato, in Serie C1. Tuttavia, non riuscì mai a segnare una rete durante il suo periodo con il club toscano. Alla fine della stagione, invece di scendere ancora di categoria, dato che il Prato retrocesse in Serie C2 (dopo aver perso, in modo ironico, uno spareggio salvezza contro la sua ex squadra, il Vicenza), Massimo Briaschi decise di concludere la sua carriera professionistica nel 1990, all’età di 31 anni. Si ritirò dopo una breve esperienza nella Canadian Soccer League con i North York Rockets.

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Gianluigi Ottoni
Gianluigi Ottoni
Mi chiamo Gianluigi e da più di vent’anni sono un giornalista sportivo. Sono orgogliosamente padre di due figli, Michele e Luca, giovani calciatori. Mi occupo principalmente di cronaca calcistica, ma seguo con piacere anche altre discipline.
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