Luis del Sol Cascajares, nato il 6 aprile 1935 ad Arcos de Jalón e deceduto il 20 giugno 2021 a Siviglia, è stato un notabile calciatore e allenatore di calcio spagnolo che ha ricoperto il ruolo di centrocampista.
Esordi e Real Madrid
Luis Del Sol si formò come calciatore nel Ferroviarios prima di entrare a far parte delle giovanili del Betis. Nel 1953, approdò al club andaluso e, dopo un breve periodo in prestito all’Utrera, fece il suo ingresso nella prima squadra nella stagione 1954-1955, quando il Betis militava in Segunda División. Rimase nel club per sei stagioni, durante le quali mostrò tutto il suo potenziale, diventando uno dei giocatori più importanti della squadra andalusa sin dal principio e svolgendo un ruolo fondamentale nella promozione in Primera División nel 1958.
Le sue doti attirarono l’attenzione degli allenatori del Real Madrid, e nel aprile del 1960 si trasferì nella capitale spagnola per sei milioni di pesetas. A Madrid ebbe l’opportunità di giocare al fianco di leggende del calcio come Di Stéfano e Puskás, contribuendo sin dai primi mesi alla vittoria della Coppa dei Campioni, in cui scese in campo sia nelle semifinali che nella finale, contro l’Eintracht Francoforte.
Con il Real Madrid disputò anche le due stagioni successive, fornendo un importante contributo alle vittorie del campionato spagnolo nel 1961 e 1962, partecipando a entrambe le partite della storica Coppa Intercontinentale, la prima edizione nella storia, e conquistando anche la Coppa del Generalissimo nella stagione 1961-1962. In particolare, la sua prima stagione con i Blancos fu la più prolifica della sua carriera, con 17 gol in campionato, mentre nella seconda stagione contribuì con 10 presenze e 4 gol alla conquista della finale di Coppa dei Campioni, persa per 3-5 contro il Benfica, sfiorando il Treble.
Arrivo alla Juventus
Successivamente, Del Sol intraprese un lungo percorso nel calcio italiano, unendosi alla Juventus nel 1962 a ventisette anni, per una cifra di trecentocinquanta milioni di lire. Fu il primo spagnolo nella storia del club bianconero e fece il suo debutto in Serie A il 16 settembre 1962 contro il Genoa. Alla fine dell’anno, sollevò la Coppa delle Alpi e segnò anche in finale. Rimase a Torino per otto stagioni, durante le quali cambiò ruolo e modo di giocare, diventando meno prolifico sotto porta. Conquistò lo scudetto nella stagione 1966-1967 con la Vecchia Signora, una vittoria che è rimasta nella memoria per il sorpasso all’ultima giornata su una Grande Inter ormai in declino. In precedenza, aveva vinto anche la Coppa Italia nel 1964-1965, sempre contro i milanesi. Tuttavia, nelle competizioni continentali, oltre alla Coppa delle Alpi del primo anno, ebbe meno fortuna rispetto alle competizioni nazionali. Il suo miglior risultato fu la finale persa contro il Ferencváros al Comunale di Torino con il punteggio di 0-1.
Del Sol divenne un simbolo e l’emblema della Juve Operaia degli anni ’60 di Heriberto Herrera. Nel 2011, il club piemontese lo omaggiò con una stella commemorativa nella Walk of Fame bianconera allo Stadium di Torino. È anche ricordato per aver indossato la maglia numero dieci della Juventus, ereditandola da Omar Sívori dopo il suo trasferimento al Napoli nel 1965.
Fine carriera
Nel 1970, Luis Del Sol si trasferì alla Roma, dove giocò per due stagioni. Durante il suo periodo nella capitale italiana, ebbe l’onore di indossare la fascia di capitano dei giallorossi, dopo l’addio del suo connazionale Peiró. Tuttavia, durante questo periodo, riuscì a sollevare solo trofei minori, come il Torneo Picchi e la Coppa Anglo-Italiana. Successivamente, decise di fare ritorno a Siviglia per indossare nuovamente la maglia del Betis. Fu proprio con il club della sua città natale che Del Sol concluse la sua carriera nel 1973, all’età di trentotto anni