Nato a San Donato di Lecce il 19 giugno 1962, Pasquale Bruno è un ex calciatore italiano noto per il suo ruolo di difensore. È ricordato come uno dei giocatori più tosti nella storia del calcio italiano. Tra i suoi successi, si annoverano la vittoria della Coppa UEFA nel 1989-1990 con la Juventus e due Coppe Italia.
Esordio con il Lecce
La carriera professionale di Bruno prende il via nel 1979, quando si unisce al Lecce per giocare nel campionato di Serie B. Il 30 marzo 1980 segna il suo primo gol nella partita contro la Ternana, che si conclude con la vittoria per 2-1. Con il Lecce, partecipa a quattro stagioni in Serie B, collezionando 111 presenze e segnando 9 gol. Nel campionato 1981-1982, riesce a segnare 6 gol, il suo record personale per una singola stagione.
Como
Nell’estate del 1983, Bruno si trasferisce al Como, dove ottiene il secondo posto nel campionato di Serie B e la tanto ambita promozione in Serie A già nella sua prima stagione con la squadra. Tra i suoi compagni di squadra figurano Annoni e Fusi, con i quali condividerà nuovamente il campo negli anni ’90 al Torino.
Il 16 settembre 1984, il Como affronta la Juventus, campione d’Italia in carica, nella prima partita di campionato. Pasquale Bruno fa il suo debutto in Serie A, ma purtroppo viene espulso, ottenendo così la sua prima espulsione nel massimo campionato. Nonostante ciò, la partita termina con un pareggio 0-0. Il 13 gennaio 1985, Bruno segna il suo primo gol in Serie A durante la partita tra Milan e Como, contribuendo alla vittoria della sua squadra per 0-2 con una rete al 40º minuto. Nel corso del campionato, Bruno scende in campo in 27 occasioni e il Como si posiziona all’11º posto in classifica.
Pasquale Bruno alla Juventus
All’inizio di giugno del 1987, Bruno viene acquistato dalla Juventus. A causa di un infortunio che lo tiene fuori dalle prime partite, fa il suo debutto ufficiale con la squadra bianconera nella terza giornata di campionato contro il Pescara il 27 settembre, nella partita che termina con la vittoria della Juventus per 3-1. Alla fine della stagione, la Juventus si classifica sesta in campionato, mentre in Coppa Italia viene eliminata dai rivali cittadini del Torino nelle semifinali.
Nell’estate del 1988, la Juventus cambia allenatore e sceglie Dino Zoff, che aveva già convocato Bruno nella Nazionale olimpica nel 1987. Bruno afferma che Zoff è stato il suo miglior maestro e che ha sempre apprezzato i suoi consigli.
Il 1º marzo 1989, durante il primo turno dei quarti di finale della Coppa UEFA, la Juventus affronta il Napoli a Torino. La partita termina 2-0 e Bruno sblocca il punteggio al 13′ minuto con un potente tiro da fuori area che supera il portiere napoletano Giuliani. Questo sarà l’unico gol segnato da Bruno in maglia bianconera in 99 partite, di cui 67 in campionato. Nonostante il vantaggio del primo turno, la Juventus verrà eliminata subendo una sconfitta per 3-0 (dopo i tempi supplementari) nella partita di ritorno al San Paolo.
La vittoria di Coppa UEFA e Coppa Italia
Il 28 maggio 1989, nella trentesima giornata di campionato tra Juventus e Fiorentina, Bruno deve marcare Roberto Baggio. Al 73′ minuto, entrambi vengono espulsi: Bruno per un fallo scorretto mentre il pallone era lontano, e Baggio per una reazione al fallo. A causa di questo episodio, entrambi subiranno una squalifica di due giornate e la loro rivalità continuerà anche negli spogliatoi. Baggio riteneva che il gioco di Bruno fosse troppo duro, mentre il difensore pensava che il fantasista fosse incline a simulazioni.
Nell’ultima stagione alla Juventus, Bruno conquista la Coppa Italia e la Coppa UEFA. La sua ultima partita è il ritorno della finale di Coppa UEFA tra Fiorentina e Juventus, disputata il 16 maggio 1990 al Partenio di Avellino, che termina con un pareggio 0-0. Durante quella partita, Bruno viene anche espulso.
Torino
Dopo aver lasciato la Juventus, Pasquale Bruno si unisce al Torino, squadra della sua città natale. La trattativa avviene durante il mese di giugno, sponsorizzata dal nuovo allenatore Mondonico, che in passato aveva già allenato Bruno al Como. Nonostante l’iniziale ostilità dei tifosi, dovuta al suo passato con la Juventus, Bruno diventa presto un idolo per i tifosi granata e un leader della squadra.
Esordisce con il Torino il 5 settembre 1990 in una partita di Coppa Italia contro il Verona. Quattro giorni dopo fa il suo debutto in campionato contro la Lazio, ma viene espulso per un’azione violenta contro Ruben Sosa. Nonostante questo episodio, il Torino si classifica al quinto posto in campionato e vince la Mitropa Cup.
Il 17 novembre 1991, durante il derby contro la Juventus, Bruno viene espulso per somma di ammonizioni dopo aver colpito Casiraghi con una gomitata. La sua reazione è stata definita “isterica” dai giornali. Questo episodio provoca una rissa sul campo, con Bruno che cerca di aggredire Casiraghi ma viene trattenuto dai compagni di squadra. Bruno viene squalificato per otto giornate, successivamente ridotte a cinque.
Un duro in campo e fuori
Nel febbraio 1992, durante una partita di Coppa Italia contro il Milan, Bruno segna un autogol e van Basten si esibisce in un gesto provocatorio nei suoi confronti. Questo episodio scatena una mischia sul campo. Nel campionato successivo, Bruno segna il suo unico gol con il Torino contro l’Atalanta.
Nella stagione 1992-1993, Bruno subisce un calo di rendimento e viene criticato da Mondonico e dalla stampa. In una partita contro il Brescia, commette un fallo violento contro Răducioiu, che viene portato via in barella e riceve nove punti di sutura. Bruno scherza sul fatto di aver avuto una pistola in tasca, ma queste dichiarazioni causano ulteriori problemi con il club.
Alla fine di febbraio, Bruno annuncia di aver raggiunto un accordo con il Manchester City per la stagione successiva, senza il consenso del Torino. Questa situazione porta alla fine del suo contratto con il club. Disputa la sua ultima partita con il Torino il 19 giugno 1993 nella finale di Coppa Italia contro la Roma, persa dalla squadra granata.
Passaggio alla Fiorentina
Pasquale Bruno si unì alla Fiorentina il 30 giugno 1993 per una cifra di 1,5 miliardi di lire, firmando un contratto biennale da 650 milioni netti all’anno. Questo segnò il suo ritorno alla Serie B dopo nove stagioni consecutive in Serie A. Durante la sua carriera, Bruno ricevette molte multe dalle società. Alcuni esempi includono una multa di 41 milioni di lire dal Torino a seguito del suo comportamento nel derby contro la Juventus nel novembre 1991 e una multa di 10 milioni di lire per un’espulsione durante un’amichevole contro la Lucchese nell’estate del 1992.
Con la Fiorentina, Bruno debuttò il 22 agosto 1993 in Coppa Italia contro l’Empoli. Dopo aver saltato le prime due partite per squalifica, fece il suo debutto in campionato il 12 settembre 1993 contro il Cosenza. Durante la stagione, ricevette diverse squalifiche e multe per il suo comportamento, inclusa una squalifica di due turni a causa di un controllo antidoping falsificato. Il 26 settembre 1993, dopo la partita contro il Brescia, Bruno colpì un avversario con un pugno e fu squalificato per cinque partite consecutive.
Nel dicembre 1993, il presidente della Fiorentina, Cecchi Gori, decise di mettere Bruno fuori squadra a tempo indeterminato, ma successivamente riconsiderò la decisione grazie all’allenatore Claudio Ranieri. Bruno fu multato ripetutamente da Cecchi Gori per il suo comportamento. Nonostante le controversie, Bruno rimase nella squadra anche nella stagione successiva.
Fine carriera
Nella stagione successiva, Bruno ebbe contrasti con Ranieri e fu messo fuori rosa. Tuttavia, fu reintegrato nella squadra nel novembre 1994 per una partita di Coppa Italia contro il Parma. Dopo ulteriori problemi con la Fiorentina, Bruno chiese di essere ceduto, ma i suoi tentativi di trasferimento non ebbero successo.
Nel gennaio 1995, firmò un contratto con il Lecce, ma la squadra retrocesse in Serie C1 alla fine della stagione. Successivamente, Bruno giocò nel Regno Unito con l’Hearts e poi con il Wigan, ma disputò poche partite e si ritirò alla fine della stagione. Nel 2002, tuttavia, tornò a giocare come attaccante per il Delta San Donato, una squadra di terza categoria della sua città natale.