Renato Buso, nato il 19 dicembre 1969 a Treviso, è un ex giocatore di calcio italiano che ha svolto principalmente il ruolo di centrocampista. Oltre alla sua carriera da calciatore, si è anche dedicato all’allenamento nella disciplina calcistica.
Montebelluna e passaggio alla Juventus
Dopo aver iniziato la sua carriera professionistica con il Montebelluna nella Serie C2, Renato Buso ha avuto un rapido passaggio alla Juventus nel 1985, approdando così nella prestigiosa Serie A. Durante il suo periodo di permanenza con la Juventus, che è durato quattro stagioni, Buso ha dimostrato il suo talento mettendo a segno 10 gol. Nonostante fosse spesso impiegato come riserva di calciatori di calibro come Aldo Serena, Ian Rush e Alessandro Altobelli, che ricoprivano il ruolo di centravanti, Buso ha avuto l’opportunità di giocare e contribuire alla squadra durante le sue apparizioni in campo.
La sua abilità nel leggere il gioco e la sua visione di gioco gli hanno permesso di fornire assist importanti ai suoi compagni di squadra. Inoltre, la sua determinazione e la sua dedizione hanno contribuito a mantenere un alto livello di competitività e professionalità durante la sua permanenza alla Juventus. Renato Buso ha vissuto un’esperienza significativa alla Juventus, giocando a fianco di grandi campioni e contribuendo alla storia del club con il suo impegno e la sua poliedricità.
Renato Buso alla Fiorentina
Nel 1989, Renato Buso si trasferisce alla Fiorentina in una compartecipazione. L’anno successivo, durante la trattativa che porta Roberto Baggio alla Juventus, la Fiorentina decide di riscattare definitivamente Buso. La sua valutazione per l’acquisto viene stabilita a 2 miliardi di lire. A Firenze, Buso trascorre due stagioni giocando principalmente come seconda punta o ala, sviluppando una nuova versatilità nel suo gioco. Durante questo periodo, ha l’opportunità di formare un’affiatata partnership in attacco con i talentuosi giocatori Roberto Baggio e Oscar Dertycia.
Un momento memorabile della sua esperienza alla Fiorentina è la finale di Coppa UEFA nella stagione 1989-1990 contro la sua ex squadra, la Juventus. In questa partita, Buso si fa notare segnando un gol che lascia un segno nella sua carriera calcistica.
Cessione alla Samp
Nel 1991, Renato Buso viene ceduto alla Sampdoria, squadra appena proclamata campione d’Italia, in cambio di 4,6 miliardi di lire. Nella sua nuova squadra, Buso assume il ruolo di riserva di Gianluca Vialli e Roberto Mancini, sostituendo Marco Branca, che era passato alla Fiorentina. Durante le due stagioni trascorse con la Sampdoria, Buso contribuisce alla squadra sotto la guida di questi due attaccanti di talento.
Napoli
Nel 1993, a causa di divergenze con l’allenatore Sven-Göran Eriksson, Buso si trasferisce al Napoli per una cifra di tre miliardi e mezzo di lire. Qui rimane per tre anni, durante i quali segna 11 gol. Durante il suo periodo a Napoli, si completa la sua trasformazione in un giocatore di centrocampo, ricoprendo il ruolo di tornante.
Lazio
Nel 1996, Renato Buso si trasferisce alla Lazio per una cifra di 6 miliardi di lire, su richiesta dell’allenatore Zdeněk Zeman, che lo voleva come alternativa in attacco. Tuttavia, il suo periodo alla Lazio viene ostacolato da un’epidemia di varicella durante il ritiro. Successivamente, trova poco spazio sotto la guida di Zeman, ma viene maggiormente impiegato da Dino Zoff, che subentra a Zeman durante la stagione.
Piacenza, Spezia e fine carriera
Nell’ottobre del 1997, Buso si trasferisce al Piacenza, dove rimane per tre anni in Serie A. Durante questo periodo, contribuisce come titolare a due salvezze della squadra (1997-1998 e 1998-1999), alternandosi con Gianpietro Piovani nel ruolo di ala destra. Dopo la retrocessione del Piacenza nel 2000, Buso scende in Serie B con il Cagliari, dove disputa una stagione e segna 4 gol.
Infine, si trasferisce allo Spezia, squadra militante in Serie C1, dove gioca per tre anni prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato. Questo rappresenta l’addio finale di Renato Buso all’attività agonistica.