Sergej Alejnikov è un ex calciatore che ha giocato come centrocampista per la squadra sovietica fino al 1991, anno in cui è diventato bielorusso. Dopo aver terminato la sua carriera da calciatore, Alejnikov ha intrapreso la carriera di allenatore di calcio.
Esordio con la Dinamo Minsk
Sergej Alejnikov, dopo aver giocato per la Dinamo Minsk dal 1981 e vinto il campionato dell’URSS l’anno successivo, è stato oggetto di un’acquisizione complicata da parte del Genoa nel 1989. Tuttavia, a causa di una serie di malintesi e problemi contrattuali, l’affare non si è concluso come previsto. La società ligure aveva erroneamente iniziato le trattative con il SovinterSport invece che con la Dinamo Minsk, come richiesto dal presidente delle società “Dinamo” sovietiche.
Nonostante il Genoa credesse di aver concluso l’affare, Alejnikov è arrivato in Italia con un dirigente della Dinamo e si è diretto a Venezia con il presidente della Simod, una società di calzature sportive che gestiva i cartellini dei calciatori della Dinamo Minsk. Il prezzo del calciatore è aumentato e la Dinamo Minsk ha chiesto 3 milioni di dollari, rispetto all’offerta iniziale del Genoa di 1,5 milioni di dollari. Alejnikov è rimasto in Italia fino al 30 luglio, per poi tornare a Minsk.
Il 2 agosto 1989, la Dinamo Minsk ha raggiunto un accordo con la Juventus per l’acquisto di Alejnikov per 4,2 miliardi di lire. Alejnikov, uno dei primi calciatori sovietici a giocare all’estero, ha rafforzato il centrocampo della Juventus.
Sergej Alejnikov alla Juve
Alejnikov, dopo un inizio di stagione non brillante con la Juventus, ha mostrato una forma fisica non ottimale, nonostante alcune prestazioni decenti in Coppa UEFA. Tuttavia, dopo un periodo di adattamento, Alejnikov ha iniziato a esprimere al meglio il suo calcio, offrendo prestazioni convincenti in diverse partite. Nonostante ciò, verso la fine della stagione, gli è stato chiesto di risparmiarsi per il campionato del mondo di Italia ’90.
Durante la finale di Coppa UEFA contro la Fiorentina, Alejnikov ha descritto la partita come la più violenta che avesse mai giocato. Nonostante fosse costretto a giocare da libero, ha disputato una buona partita, contribuendo alla vittoria della Juventus in Coppa UEFA.
Nonostante abbia vinto la Coppa UEFA e la Coppa Italia nel 1990, Sergej Alejnikov non è riuscito a integrarsi completamente nella squadra, deludendo le aspettative. Con l’arrivo del nuovo allenatore Gigi Maifredi, la Juventus ha considerato l’opzione di rimandare Alejnikov alla Dinamo Minsk, ma alla fine è stato trasferito al Lecce. Alejnikov ha affermato di non essere stato informato della trattativa, poiché tutti i cartellini dei giocatori della Dinamo Minsk erano gestiti da una società di Padova. Nonostante la sua cessione, Maifredi si è pentito di aver perso Alejnikov, ritenendo che il centrocampo della Juventus ne avesse risentito.
Lecce
Alejnikov è stato acquisito dal Lecce per la sua versatilità tattica, in grado di giocare sia come libero che come difensore centrale. Tuttavia, nelle prime partite con la squadra salentina, non si è trovato a suo agio in quest’ultimo ruolo. Durante il suo periodo al Lecce, c’è stato un episodio insolito in cui Alejnikov e Pietro Paolo Virdis si sono rifiutati di andare a messa su ordine dell’allenatore Boniek, provocando una reazione irata da parte di quest’ultimo. Inoltre, la federazione calcistica sovietica ha denunciato il Lecce all’UEFA per aver ritardato la disponibilità di Alejnikov per una partita internazionale contro l’Ungheria.
Nonostante abbia avuto un impatto in alcune partite, Alejnikov ha ammesso di aver perso la motivazione durante il suo periodo a Lecce. Dopo la retrocessione in Serie B nella sua prima stagione, il Lecce ha continuato a incontrare difficoltà anche nella stagione successiva. Nel giugno 1992, dopo non essere riuscito a ottenere la promozione in Serie A nella sua seconda stagione, il contratto di Alejnikov con il Lecce è scaduto e il giocatore è rimasto senza squadra.